ragionamenti   

        Commento al post della senatrice

                    Silvana Abate 


Commento al post della senatrice Silvana Abate 15-08-2019.

Cara senatrice a mio modesto avviso, è buona cosa incominciare a chiamare quelli che tu hai soprannominato abili maestri:

semplicemente scostumati, mutanti opportunisti o semplicemente furbetti, per non chiamarli delinquenti, differenziandoli bene dai poveretti,

che prendono un incompleto reddito di cittadinanza di 500 o 600 euro e cercano di fare qualche lavoretto aggiuntivo, con il loro sudore, per arrivare ai 1500 euro necessari al normale sviluppo umano e familiare,

( perché ciò non rappresenta reato o alcuna evasione fiscale, se non che nella mente di qualche demente )

ribadendo che, mentre questi cercano di vivere e di far vivere le loro famiglie, senza commettere alcun reato o impresa immorale,

quegli altri consolidano poteri e occupano spazi e poltrone immeritatamente e per fini antisociali.

Sicuramente è chiaro per tutti quelli che hanno una coscienza, che non si possono più mettere persone ad occupare posti pubblici come se fossero di proprietà privata.

Ricordo, purtroppo che questo non avviene solo nel reparto dell'agricoltura, ma e prassi consolidata anche in tutti gli altri ambienti.

Detto ciò: forse è meglio se incominciamo a separare bene, anche altri concetti, per avere un ordine decente nel nostro cervello.

Forse sarebbe utile concentrarci un po di più sulle nostre intenzioni e chiederci se vogliamo veramente porre fine a tutto ciò.

Detto, fatto.

Ripeto : chiunque si trova in posizione di responsabilità, può fare le scelte opportune e incominciare a rispettare chi studia, lavora e costruisce realmente ed onestamente, semplicemente relazionandosi.

Ripeto : E chiaro ed è alla luce del giorno ed è sotto la comprensione di chiunque, che non si chiede al fico frutti fuori stagione, che non si chiedono cose a chi non le ha e non si applicano pezze vecchie ad abiti nuovi.

Bisogna comprendere che la questione delle cosiddette migrazioni (cosiddette, perché si tratta di un fenomeno non del tutto spontaneo, ma che sembra obbedire a regole ostinatamente diretto dall'alto o da qualcuno, incentivato, finanziato, programmato e studiato in ogni aspetto), viene in molte situazioni, considerato esclusivamente dal punto di vista etico, anzi, di un'etica astratta, senza tenere in alcun conto la sua valenza politica e sociale; senza riconoscere, cioè, che accogliere o no qualche individuo povero e sofferente è una cosa, mentre assistere e <<farsi invadere>> da flussi migratori importanti di individui provenienti da culture totalmente estranee viene percepito e può diventare un rischio per i fondamenti stessi della società che li riceve, sopratutto nei paesi impreparati e inadeguati a reggere tali situazioni, dove in assenza di misure idonee i poveri migranti diventano facile merce di sfruttamento per i male intenzionati, che, purtroppo esistono ancora.

Quindi o incominciate a risolvere bene il problema o siamo punto e a capo e in quel caso, la gente, in questo contesto, voterà, di nuovo, anche il primo citrullo che dice di risolvere il problema con un semplice proclama.

cause ed effetti.

Se mi è concesso di dire qualcosa, suggerirei, oltre ad aprire un dialogo serio con i paesi di origine dei flussi migratori:

di richiamarli, intanto ai loro doveri di educare le popolazioni a non produrre stupri di massa sulle donne, costrette a partorire come conigli;

di non intervenire solo in mare, ma soprattutto nei luoghi dove le violenze vengono perpetrate in violazione dei diritti fondamentali, evitando così di costringere i popoli a scappare e tentare di arrivare in altri posti alla modalità degli invasori, dei disperati o dei kamikaze

quando è chiaro e legittimo che ogni Stato ha il diritto e il dovere di presidiare e sorvegliare il proprio territorio con regolari controlli e lasciapassare, anche e solo esclusivamente per evitare, lo sfruttamento, la violenza, la delinquenza e il terrorismo.


Stamati Domenico Basile